giovedì 6 settembre 2012

LITTLE BLACK DRESS


Ha qualcosa della tonaca, del grembiule da lavoro, della sottoveste. Ma è più sexy. Più chic. Più couture. Di seta, velluto, pizzo o chiffon. Gotico, romantico, grafico o audace. È il 1926 quando Coco Chanel crea la petite robe noir, il tubino nero. Con l’orlo di poco oltre il ginocchio. Le maniche lunghe. La gonna a pieghe. Nessun ricamo. Nessun bottone o nastro. Semplice e perfetto. Più di ottant’anni sono passati d’allora, ma il little black dress è diventato in assoluto uno dei capi che tutte le donne devono assolutamente avere nel guardaroba.


Non importa che sia di H&M o Givenchy. Vintage o di Yves Saint Laurent. L’importante è che vi calzi a pennello. E quando vi capiterà tra le mani quello giusto, non badate al costo. Il prezzo è una cosa immateriale, che potete sempre giustificare ricorrendo alle regole della matematica del fashion: prezzo diviso numero delle volte in cui lo indosserete uguale zero. Sì perché lui sarà sempre lì ogni volta che ne avrete bisogno, di decennio in decennio. Una cena di lavoro. Un cocktail party. Un invito galante. Vestita di nero una donna appare imprevedibile. Insondabile. Vedova o vamp. Severa o sfrontata. Santa o strega. In una sola parola: fatale.







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