Uno stile di vita, un modo di pensare. Chiamatela pure la filosofia
della “seconda chance”: significa dare un’altra opportunità alle detenute, ma
anche una nuova vita a tessuti ed oggetti destinati al macero. Nascono così le
borse realizzate in carcere con materiali di scarto e da sole in grado di
raccontare una moltitudine di storie. Si tratta di un progetto made in Italy e
di un sogno “made in carcere”, realizzato dall’Officina creativa di Lecce, una
cooperativa sociale che si occupa del reinserimento di persone disagiate nel
mondo del lavoro. Un progetto senza scopo di lucro, che non fa retorica, ma
borse bellissime che girano il mondo. Finora sono stati venduti più di 40.000
pezzi, andando a toccare svariate città come Milano, New York, Stoccarda,
Londra, Sofia, Berlino e Mosca. Shopping bag pratiche, colorate, con le
cuciture ridotte al minimo. Da portare al braccio, magari in aggiunta alla
borsa in pelle, per metterci dentro un paio di ballerine di ricambio, nel caso
in cui i tacchi dovessero cominciare a far male!
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